venerdì 30 dicembre 2011
buon anno
Buon anno fratello buon anno davvero e spero
sia bello sia bello e leggero
che voli sul filo dei tuoi desideri
ti porti momenti profondi e i misteri
rimangano dolci misteri
che niente modifichi i fatti di ieri
ti auguro pace risate e fatica
trovare dei fiori nei campi d'ortica
ti auguro viaggi in paesi lontani
lavori da compiere con le tue mani
e figli che crescono e poi vanno via
attratti dal volto della fantasia
buon anno fratello buon anno ai tuoi occhi
alle mani alle braccia ai polpacci ai ginocchi
buon anno ai tuoi piedi alla spina dorsale
alla pelle alle spalle al tuo grande ideale
buon anno fratello buon anno davvero...
che ti porti scompiglio e progetti sballati
e frutta e panini ai tuoi sogni affamati
ti porti chilometri e guance arrossate
albe azzurre e tramonti di belle giornate
e semafori verdi e prudenza e coraggio
ed un pesce d'aprile e una festa di maggio
buon anno alla tua luna buon anno al tuo sole
buon anno alle tue orecchie e alle mie parole
buon anno a tutto il sangue che ti scorre nelle vene
e che quando batte a tempo dice andrà tutto bene
buon anno fratello e non fare cazzate
le pene van via così come son nate
ti auguro amore quintali d'amore
palazzi quartieri paesi d'amore
pianeti d'amore universi d'amore
istanti minuti giornate d'amore
ti auguro un anno d'amore fratello mio
l'amore del mondo e quello di Dio...
buon anno a tutti...con queste parole...
venerdì 16 dicembre 2011
Torino, Firenze e la vergogna...
In questi giorni mi vergogno. Mi vergogno di essere cittadina di un paese come il mio.
Provo a imparare ascoltando un minuto e venti di intervista.
giovedì 24 novembre 2011
Io sono Li
L'occhio di un regista di documentari dietro ad una macchina da presa abituata a fare il cinema.
L'abitudine di trasformare in attori le persone reali che diventa la voglia di trasformare gli attori in persone reali.
Una delicatezza che raramente si vede al cinema.
Una storia quotidiana per molti ma ignorata dai più.
Io sono Li, di Andrea Segre.
www.iosonoli.com
andreasegre.blogspot.com
martedì 27 settembre 2011
Piemonte senza Memoria. Giù le mani dal Treno della Memoria!
Dal 2005 a oggi oltre tredicimila ragazzi della citta’ di Torino prima, dal Piemonte poi, infine da tutta Italia hanno partecipato al progetto Treno della Memoria (www.trenodellamemoria.net), percorso educativo per giovani tra i 17 e i 24 anni che inizia a novembre e termina con la data simbolica del 25 aprile e che hai il suo culmine nel viaggio tra i luoghi dello sterminio nazi-fascista.
Oggi la regione Piemonte, che ha fatto nascere questo progetto vuole cancellare questa esperienza. Quest'anno parteciperanno al Treno della Memoria ragazzi da tutta Italia ma se questa decisione non cambiera’ nessuno dal Piemonte.
Nei giorni scorsi è nata una raccolta firme per cercare di far cambiare idea a chi decide come i soldi pubblici vengono gestiti. Per far capire che a pagare la crisi non devono essere ancora i giovani. Per far capire che il Treno della Memoria rappresenta un percorso che fa crescere cittadini. Per far capire che il Treno della Memoria è il Treno della Memoria.
Se vuoi sostenere il Treno della Memoria puoi firmare qui: piemontesenzamemoria.net
lunedì 12 settembre 2011
PRIMOGIORNODISCUOLA
Il primo giorno di scuola tra le proteste degli studenti che non si arrendono e rivendicano il diritto allo studio: perchè "Chi conta siamo noi!"
I video di repubblica.it
Buon primogiornodiscuola ragazzi!
domenica 11 settembre 2011
Nine / Eleven
9 / 11 10 anni dopo.
Penso che prima o poi con le storie degli altri ci si avveleni un po', toccando e respirando la loro tristezza. Ma raccontare storie fa incontrare le persone. Come si fa a farne a meno?
The Guys trailer
sabato 20 agosto 2011
Vibra ancora. Dalle 3 e 32 del 6 aprile 2009 L'Aquila non ha smesso di farlo.
Vibra la terra sventrata da se stessa
Vibrano i sensi ad ogni folata di vento che fa scuotere la porta - "La porta che fa quel rumore è il primo segno del terremoto" -
Vibra la rabbia per una ricostruzione che non c'è e per l'assistenzialismo che provoca assuefazione - "Con il terremoto ho capito che l'assistenzialismo è come l'eroina. Siamo stati drogati"
Vibra la voglia di ricominciare a vivere la propria vita proprio da lì, da dove quella notte la si era lasciata - "Dopo il terremoto tutto è cambiato: non ho più lo stesso compagno, non faccio più lo stesso lavoro, non frequento più le persone che frequentavo prima, non vivo più nella stessa casa" -
Vibra la voce che grida per farsi ascoltare - "La cosa più grande che potete fare per L'Aquila? E' tornare a casa e raccontare quel che avete visto al maggior numero di persone possibile" -
Vibra la nostalgia della città che non c'è più, dei borghi medievali che i bambini non ricorderanno e che hanno lascito il posto a palazzi "fotogenici" che nonostante il nome (C.A.S.E.) poco hanno a che vedere con l'essenza di "casa"
Vibra il pensiero che non si arrende all'efficientismo
Vibra la cultura, anche con fatica - "Oggi proiettiamo un documentario che parla della nostra vita e siamo in solo in 15. Ma dove sono gli Aquilani?"
Vibra la voglia di cambiare le cose, anche se forse il finale lo conosciamo tutti - "Sappiamo che questa è una battaglia persa in partenza ma stare fermi no. Dobbiamo almeno rompere le palle al meccanismo. Il più possibile" -
Vibra la vita sotto le macerie.
Ancora un click e forse tutto sarà più chiaro:
www.comando e controllo.it
Vibra la terra sventrata da se stessa
Vibrano i sensi ad ogni folata di vento che fa scuotere la porta - "La porta che fa quel rumore è il primo segno del terremoto" -
Vibra la rabbia per una ricostruzione che non c'è e per l'assistenzialismo che provoca assuefazione - "Con il terremoto ho capito che l'assistenzialismo è come l'eroina. Siamo stati drogati"
Vibra la voglia di ricominciare a vivere la propria vita proprio da lì, da dove quella notte la si era lasciata - "Dopo il terremoto tutto è cambiato: non ho più lo stesso compagno, non faccio più lo stesso lavoro, non frequento più le persone che frequentavo prima, non vivo più nella stessa casa" -
Vibra la voce che grida per farsi ascoltare - "La cosa più grande che potete fare per L'Aquila? E' tornare a casa e raccontare quel che avete visto al maggior numero di persone possibile" -
Vibra la nostalgia della città che non c'è più, dei borghi medievali che i bambini non ricorderanno e che hanno lascito il posto a palazzi "fotogenici" che nonostante il nome (C.A.S.E.) poco hanno a che vedere con l'essenza di "casa"
Vibra il pensiero che non si arrende all'efficientismo
Vibra la cultura, anche con fatica - "Oggi proiettiamo un documentario che parla della nostra vita e siamo in solo in 15. Ma dove sono gli Aquilani?"
Vibra la voglia di cambiare le cose, anche se forse il finale lo conosciamo tutti - "Sappiamo che questa è una battaglia persa in partenza ma stare fermi no. Dobbiamo almeno rompere le palle al meccanismo. Il più possibile" -
Vibra la vita sotto le macerie.
Ancora un click e forse tutto sarà più chiaro:
www.comando e controllo.it
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